Rsync. E il backup diventa professionale

Fare backup su Linux con Rsync
Rsync. E il backup diventa professionale – linux-magazine.it

Tenere una copia di sicurezza del disco fisso (ovvero eseguire un backup completo dei dati in esso presenti) conduce quasi sempre alla creazione di grossi archivi. Ma se la procedura è ripetuta con costanza, ad esempio settimanalmente, ogni archivio risulta solo leggermente diverso rispetto al precedente e quindi perché perdere tempo prezioso quando si potrebbe lavorare in modo più efficiente? Non vi è nulla di male nel seguire la procedura standard della copia, ma un vero esperto di GNU/Linux deve sapere che esistono modi alternativi e di gran lunga più efficienti per sincronizzare i propri file con il backup. Il sistema più noto ed anche più diffuso è quello di utilizzare rsync.

Questo software è stato infatti creato per velocizzare al massimo la velocità di trasferimento poiché si “limita” a copiare solamente le differenze tra file invece che farlo integralmente. Si capisce subito che dopo il primo backup tutte le successive copie saranno infinitamente più rapide! Il che porterà di conseguenza ad un utilizzo più razionale e costante del backup con indubbi vantaggi. Inoltre, l’utilizzo di rsync è decisamente semplice. Ad esempio, per creare una copia di file locali su una cartella di backup (sia essa sui un disco di rete o una chiave USB o, anche, un hard disk esterno) è sufficiente eseguire il comando seguente:

rsync -av /home/utente /media/backup
Il software inizierà creando un elenco di tutti i file sorgenti e li archivierà nella cartella destinataria comparandoli prima con quelli eventualmente già presenti. Alla fine verrà presentato un report contenente la quantità di dati inviati e ricevuti e la velocità media di backup. Digitando nuovamente il comando precedente sarà possibile vedere come la quantità di dati risulti sensibilmente ridotta visto che tra un comando e l’altro nessuna modifica è stata apportata. A questo punto ogni volta che si desidererà eseguire una copia sarà sufficiente invocare il comando precedente e le cartelle verranno sincronizzate lasciando a GNU/Linux il compito di verificare le differenze e stabilire cosa debba essere aggiornato. Una menzione, tra le tante opzioni disponibili, la merita lo switch –delete, che provvede a cancellare dalla cartella destinataria eventuali file non più presenti in quella sorgente. Questa opzione va però utilizzata con cautela, perché un eventuale errore di cartella sorgente potrebbe portare a cancellare tutto il contenuto di quella destinataria!

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