“Notifica pagamento – eccesso di velocità”, l’email truffa che se non stai attento ti svuota il conto

L’email che stanno ricevendo in molti, anche più di una, dove viene richiesto il pagamento urgente di una multa: occhio è una truffa.

La distrazione esiste, bisogna essere sinceri, ecco perchè quando si ricevono email che sembrano perfette e dal giusto mittente, veniamo assaliti dai dubbi e spesso cadiamo nella trappola di chi invece vuole solo rubare i nostri soldi.

screen email truffa pixellata e hacker alla scrivania davanti pc con freccia rossa che lo indica
Email truffa pagoPa (linux-magazine.it)

Tra le più frequenti truffe dell’ultimo periodo, quella che riguarda il pagamento di una multa per eccesso di velocità della quale viene richiesto un pagamento repentino o l’importo raddoppierà e ci sarà anche la perdita dei punti della patente. Ma andiamo con ordine.

Truffa della multa per eccesso di velocità: numero pratica #R7230033407

L’email che si riceve è elegante, ben scritta, dal tono ufficiale e spesso senza alcun errore. C’è un logo che tutti conosciamo quello di pagoPA, viene indicato un importo preciso da versare, un riferimento numerico che assomiglia molto al protocollo di una pratica vera. Le parole riportate sono fattibili, un errore che si potrebbe aver commesso, la scadenza imminente mette fretta e il messaggio chiaro: pagare una multa (ancora non saldata) per eccesso di velocità.

Sembra tutto reale: ma occhio è una TRUFFA.

screen email truffa pagoPa multa per eccesso velocità
Truffa email pagoPa, pagamento immediato (linux-magazine.it)

Negli ultimi mesi infatti, una nuova ondata di attacchi informatici ha preso di mira non solo cittadini ma anche aziende italiane, sfruttando la fiducia che questi ripongono verso il sistema di pagamenti elettronici delle pubbliche amministrazioni. L’aspetto è perfettamente simile a portale ufficiale pagoPa, con tanto di font, colori e numeri di pratica realistici. In realtà, una volta che caduti nella trappola, si clicca sul link indicato, non si viene indirizzati su un sito sicuro ma su pagine ideate appositamente per rubare dati sensibili e soldi.

Dietro queste comunicazioni false si nasconde la classica strategia del phishing, ovvero l’inganno digitale che spinge l’utente ad agire senza riflettere. L’obiettivo è sempre lo stesso: ottenere le credenziali bancarie o i numeri delle carte attraverso la paura e l’urgenza.

Il CERT-AgID, l’organismo nazionale che vigila sulla sicurezza informatica, ha segnalato l’aumento di questi falsi avvisi. I messaggi appaiono credibili perché riprendono il linguaggio e la struttura delle comunicazioni ufficiali, con riferimenti a sanzioni e codici numerici che simulano vere infrazioni del Codice della Strada. In molti casi, viene aggiunta una minaccia implicita: il raddoppio dell’importo entro 72 ore o la possibile perdita di punti dalla patente.

È proprio questo il meccanismo su cui fanno leva i truffatori. Creare pressione psicologica per spingere la vittima a pagare subito, senza verificare la fonte. Quando l’utente clicca sul link fornito, viene indirizzato a un portale falso che chiede di inserire i propri dati. Da quel momento, le informazioni personali e bancarie finiscono nelle mani dei criminali informatici.

I domini utilizzati sono sospetti, spesso con piccole variazioni o errori impercettibili ed è proprio lì che si nasconde l’inganno. La prima difesa è la calma. Le truffe digitali si basano sulla fretta e sul panico. Quando arriva un messaggio che richiede un pagamento urgente, non bisogna mai cliccare sui link né fornire informazioni personali o bancarie. Il sistema pagoPA non invia richieste dirette tramite email o SMS, né chiede di compilare moduli esterni.

Un segnale chiaro di pericolo è la presenza di un tono troppo allarmistico o pressante, oppure di indirizzi che non coincidono con il dominio ufficiale, checkout.pagopa.it. Anche l’assenza del simbolo del lucchetto nella barra del browser indica che il sito non è sicuro. In quel caso, è meglio chiudere immediatamente la pagina.

Chi ha dubbi può anche inoltrare l’email al CERT-AgID (malware@cert-agid.gov.it) per ricevere una verifica tecnica. Questo semplice gesto può evitare conseguenze serie e contribuire a individuare nuovi tentativi di frode.

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