E’ stato il furto più chiacchierato degli ultimi giorni, ora la notizia che due dei ladri sono stati arrestati: ecco chi sono.
Non c’è stato argomento negli ultimi giorni che non fosse il furto al Louvre. I social sono impazziti e moltissimi video sono stati fatti al riguardo. Tra quelli più seri, che tentavano di ricostruire la vicenda, chi analizzava tutti i fatti che non tornavano cercando eventuali falle nel sistema e chi invece non resistendo ha fatto la parodia della situazione.

Sono addirittura finiti su Vinted inserzioni dei gioielli, o recensioni sul museo da parte dei ladri. Insomma il web si è dato da fare generando ilarità soprattutto in noi italiani. Ma il furto c’è stato e chi lo ha commesso è un criminale. Mentre il mondo cercava il lato comico della situazione, gli investigatori non si sono fermati, arrivando a oggi con l’aggiornamento di due arresti dei presunti ladri. Entrambi stavano tentando la fuga verso altri Paesi.
Furto del Louvre: effettuati due arresti
Il museo tra i più famosi al mondo è stato violato e da allora non si è fermata la caccia all’uomo per scovare i responsabili e consegnarli alla giustizia. La polizia francese cerca di venire a capo di un enigma che è arrivato sulle prime pagine di tutto il mondo.
Sabato sera, le forze dell’ordine hanno fermato due uomini sospettati di essere parte del gruppo che una settimana fa si è introdotto nel Louvre e in 7 minuti è riuscito a rubare indisturbato gioielli per un valore stimato di circa 88 milioni di euro.

Il furto è avvenuto nella Galleria di Apollo dove vengono tenuti gli emblemi della monarchia francese. Secondo quanto riportato nei giorni successivi al crimine, i ladri avrebbero usato un montacarichi (e la ditta che li produce non ha resistito anche lei a fare pubblicità ironizzando sull’accaduto), riuscendo a eludere il sistema di sicurezza del museo.
I due uomini fermati sono pregiudicati in furti su commissione, rintracciati grazie alle indagini senza sosta delle autorità. Uno di loro stava per imbarcarsi su un volo per l’Algeria, mentre l’altro tentava di raggiungere Mali. Gli arresti, come riportato dalle fonti, non sono avvenuti nello stesso momento ma comunque in operazioni coordinate.
Il lavoro delle forze dell’ordine che ha portato agli arresti
A portare avanti le indagini gli investigatori della Brigata per la Repressione del Banditismo (BRB), e dopo una settimana di tracciamenti e verifiche incrociate, grazie alle tracce di DNA (trovate all’interno del museo, ne sono stati analizzati più di 150 campioni) sono giunti ai due uomini fermati.
Sul luogo del furto inoltre, gli agenti hanno ritrovato oggetti abbandonati durante il colpo come un gilet giallo, un casco da moto, una sega circolare e una fiamma ossidrica. Le forze dell’ordine sono arrivati in tempo per recuperarli prima che prendessero fuoco, dato che sono state rinvenute tracce di benzina, chiaro segnale di come i criminali volessero sbarazzarsene.
Che fine hanno fatto i gioielli?
Nonostante i due arresti purtroppo, dei gioielli ancora nessuna traccia come degli altri complici. Tra le ipotesi prese in considerazione, ne emerge una sulle altre: un possibile complice all’interno. Fonti parlano di un sospetto legame tra uno dei membri della squadra di sicurezza del museo e i ladri. Una rivelazione che, se confermata, getterebbe dubbi sull’intero sistema di sorveglianza del Louvre.

La procuratrice di Parigi, Laure Beccuau, si è detta molto irritata per la diffusione prematura di queste informazioni. Secondo lei, tali fughe di notizie mettono a rischio il lavoro di oltre cento investigatori impegnati nella ricerca dei colpevoli e dei gioielli spariti. Beccuau ha ribadito che ogni aggiornamento ufficiale verrà fornito solo al termine delle indagini preliminari, quando la fase di fermo sarà conclusa e le prove avranno superato le prime verifiche giudiziarie.





