Episodio di una gravità inaudita: siamo tornati ai tempi di quando in Italia venivano uccisi i giornalisti. Il personaggio bersaglio di tutto ciò è molto conosciuto e ritenuto scomodo.
Un gravissimo attentato si è svolto nella periferia di Roma durante la tarda serata di giovedì 16 ottobre 2025. Il bersaglio designato è stato un noto conduttore Rai, il cui storico programma è prossimo al ritorno in onda. E con gli spot promo già trasmessi sulle varie emittenti della Televisione di Stato. L’episodio è di una gravità inaudita e riporta a quando questo terrorismo veniva perpetrato tra gli anni Settanta ed i primi anni Novanta.

Due esplosioni hanno coinvolto i veicoli di questo noto personaggio televisivo – un giornalista ritenuto scomodo da alcuni perché fa molto bene il suo lavoro – e di sua figlia. I botti sono stati sentiti in maniera distinta in tutto il quartiere a Campo Ascolano ed i due veicoli sono stati avvolti dalle fiamme. Confermato dalle autorità il piazzamento di due diversi ordigni esplosivi che avrebbero potuto uccidere, se al momento dello scoppio ci fosse stato qualcuno sui due mezzi.
Attentato al giornalista Rai, i dettagli
La vittima di questo attentato un piena regola è Sigfrido Ranucci, che nel 2017 ereditò la conduzione di “Report” da Milena Gabbanelli. Tante sono le inchieste che il programma di Rai 3 ha condotto ed ancora conduce.

L’esplosione ha provocato dei danni ad una abitazione attigua. Sui suoi canali social ufficiali, lo stesso Ranucci e Report hanno confermato tutto quanto. E successivamente anche alcune figure istituzionali hanno espresso vicinanza e solidarietà a Sigfrido Ranucci.
Il ministro dell’Interno, Piantedosi, ha confermato che il giornalista di Rai 3 riceverà la protezione ai massimi livelli, aggiungendo anche che la polizia sta compiendo le dovute indagini per fare si di potere risalire ai responsabili di questo gesto bestiale. Quanto accaduto rappresenta un attacco alla persona di Ranucci, che è un professionista serio ed incorruttibile, ed allo stesso tempo alla libertà di stampa ed alla democrazia.
Il post social di Sigfrido Ranucci dopo l’attentato
Ranucci, 64 anni, già in passato aveva ricevuto delle intimidazioni per via del suo lavoro, ma mai ad un simile livello di gravità. Su quanto successo è stata aperta una immediata inchiesta presieduta dai pubblici ministeri dell’Antimafia di Roma. Per ora il fascicolo aperto nei confronti di ignoti riguarda i reati di danneggiamento con il metodo mafioso come aggravante. Le indagini sono avvenute anche nella mattinata del 17 ottobre.
Questa notte un ordigno è stato piazzato sotto l’auto del giornalista e conduttore di Report, Sigfrido Ranucci. L’auto è saltata in aria, danneggiando anche l’altra auto di famiglia e la casa accanto. Sul posto carabinieri, Digos, vigili del fuoco e scientifica. La Procura di… pic.twitter.com/KmDycbpgq1
— Report (@reportrai3) October 16, 2025
Il giornalista ha fatto sapere che appena venti minuti prima che avvenisse la doppia deflagrazione, sua figlia aveva utilizzato la propria vettura. E ha poi sporto denuncia, scortato dai carabinieri.
E Ranucci per primo ha parlato dell’ipotesi che l’ordigno utilizzato in questo attentato potesse essere di natura rudimentale. L’abitazione di Ranucci ha visto accorrere svariate unità di carabinieri, Digos, vigili del fuoco e polizia scientifica.