Linus Torvalds, il papà del kernel Linux, ha annunciato la disponibilità della nuova versione 2.6.35 della sua “creatura”. Tra bugfix e nuove funzionalità, le novità introdotte nel nuovo kernel Linux sono numerose e toccano un po’ tutti gli ambiti di utilizzo: dal risparmio energetico, al miglior sfruttamento della potenza delle CPU, dalla gestione dei video alla virtualizzazione. E ancora gestione memoria, file system e networking.
La novità più interessante di Linux 2.6.35 è stata introdotta proprio nel “comparto” reti, infatti, l’ultima revisione del kernel implementa le tecnologie Receive Packet Steering (RPS) e Receive Flow Steering (RFS) di Google, entrambe pensate per incrementare le “transazioni per secondo” (tps) e il volume di traffico di rete sui sistemi multi-core. RPS serve a distribuire i pacchetti di rete in arrivo su tutte le CPU (e i core) disponibili sulla macchina, mentre RFS si incarica di calcolare quale CPU/core sia più adatto a processare i suddetti pacchetti di dati. I risultati delle due nuove tecnologie si misurerebbero in un incremento di tps da 104 a 303mila sfruttando il doppio della potenza del processore (61% contro il 30% senza RPS/RFS). Ma lo sviluppo del kernel Linux non è solo questo, così Torvalds ha approfittato dell’occasione per lanciare un appello agli sviluppatori invitandoli a fare attenzione a quel che sottopongono ai mantainer del progetto per la prossima versione.
Lo scopo è evitare di trasformare i nuovi kenrel in qualcosa di instabile e difficile da gestire. Intanto, è stato reso noto che il nuovo kernel Linux integrerà la piattaforma di sicurezza AppArmor, grazie alla quale gli amministratori di sistema avranno la possibilità di stabilire criteri di accesso più restrittivi per ogni software GNU/Linux, in modo da limitare i danni in caso di exploit di vulnerabilità e rafforzare la sicurezza dell’intero sistema. Il lavoro di integrazione di AppArmor nel kernel Linux è stato voluto e gestito dal mantainer del sottosistema di sicurezza James Morris.