File sharing

Nonostante le restrizioni, le reti di file sharing non sono morte. Scopriamo come utilizzarle al meglio per la condivisione di software, musica e film scaricabili nel rispetto delle regole

Le reti P2P (peer-to-peer), o di file sharing che dir si voglia, costituiscono senza dubbio uno dei mezzi più efficienti per la condivisione di risorse su Internet. Pensiamo, ad esempio, all’enorme vantaggio offerto dalla possibilità di distribuire in modo rapido e senza costi aggiuntivi sistemi GNU/Linux, software Open Source, documentazione “free”, musica e video non coperti da diritto d’autore e altre risorse di pubblico dominio. Si, proprio così, perché anche se il file sharing è ormai sinonimo di pirateria, c’è anche questo aspetto positivo, troppo spesso sottovalutato. Purtroppo, i connotati negativi assunti da questa utile tecnologia, hanno fatto sì che una parte rilevante dell’industria dell’intrattenimento e del software vedano nel P2P un nemico da combattere a suon di multe, arresti, sequestri e blocco totale di servizi. Ma se comprensibile (con molti distinguo) è la difesa di interessi ed investimenti ingenti, inaccettabile è il tentativo di affossare l’intera struttura del file sharing al fine di arginarne l’utilizzo per la condivisione del materiale coperto da diritto d’autore. Allo stato attuale, ad esempio, la rete eDonkey appare letteralmente “mutilata”: alcuni dei suoi server principali, quelli a cui si collegavano migliaia e migliaia di utenti da tutto il mondo, sono stati chiusi sotto la forte pressione dell’IFPI. E questo non è che l’intervento più recente e più eclatante. Nella Cover Story, quindi, scopriremo come difenderci da questi veri e propri attacchi alla nostra libertà di prelevare e condividere materiale distribuibile in piena legalità.

Difendiamoci dalle spie e ottimizziamo il download

Nelle pagine che seguono, dunque, vedremo come adottare alcune tecniche di “sopravvivenza” per aMule, il più diffuso client GNU/Linux per reti eDonkey: elimineremo tutti quei server di dubbia provenienza ed impareremo ad usare i filtri per selezionare gli utenti con cui condividere i file, quindi scopriremo pregi e difetti della procedura chiamata “oscuramento del protocollo”; perché la libertà di condivisione passa attraverso la difesa della nostra privacy. Inoltre, scopriremo come sfruttare al meglio la rete Kademlia, una validissima alternativa all’oramai agonizzante network eDonkey. Una proficua attività di file sharing, oltre che sicura (nei limiti della legalità, si intende), deve risultare anche efficace: per tale ragione, spiegheremo fin nei minimi dettagli come far decollare le prestazioni di aMule e Azureus, l’eccellente client per reti BitTorrent. In questo modo, forniremo una panoramica dettagliata ed esaustiva sui due software P2P più utilizzati in ambito GNU/Linux. Il tutto,  prendendo come distribuzione di riferimento Ubuntu, nell’ultima versione stabile 7.10 Gutsy Gibbon.

Riprendiamoci aMule

I nostri server preferiti sono stati chiusi? Scopriamo a quali possiamo ancora connetterci in tutta tranquillità e mettiamo un filtro sugli utenti da contattare
Cominciamo questo viaggio esplorativo nel mondo del P2P presentando gli interventi necessari per far funzionare nuovamente aMule a pieno regime. In questa prima sezione, quindi, vedremo come reagire alla chiusura di alcuni dei principali server eDonkey continuando ad usare aMule nella modalità classica, attraverso cioè la consueta connessione ad altri server. Prima di procedere, però, installiamo una versione aggiornata del programma; la release di aMule fornita in Ubuntu 7.10 presenta infatti alcuni fastidiosi problemi di funzionamento, quindi per prima cosa installeremo la versione di sviluppo del programma.

A caccia dell’ultima versione di aMule

Prima di tutto eliminiamo, se presenti, i pacchetti installati dai repository di Ubuntu: apriamo una console ed eseguiamo il comando “sudo apt-get remove amule-common amule-utils”. Fatto questo, con il web browser Firefox colleghiamoci alla pagina http://forum .amule .org/ index.php?topic= 13836.0 e clicchiamo sul link posto sotto la scritta “Ubuntu 7.10 Gutsy Gibbon” (per versioni precedenti della distribuzione selezioniamo gli appositi link più in basso); nella pagina che appare, quindi, scendiamo fino alla scritta “Latest version:” e clicchiamo sull’ultimo pacchetto disponibile, attualmente quello indicato dalla data 2008-01-07. A questo punto, verrà aperta un’ulteriore pagina web, questa volta appartenente ad un servizio di download: per procedere con lo scaricamento del pacchetto dobbiamo inserire un codice di controllo, che possiamo leggere vicino alla scritta “Immetti” in alto nella pagina; inseriamo il codice, quindi, nello spazio vuoto posto alla sinistra del pulsante “Download”. Clicchiamo poi su “Download” e attendiamo pazientemente che risulti visibile il pulsante “Free download”: premiamo su quest’ultimo e, nella finestra di Firefox che appare, assicuriamoci che sia selezionata l’opzione “Aprirlo con gdebi-gtk” e clicchiamo su “OK”. Il pacchetto di aMule sarà scaricato da Internet, quindi comparirà la finestra dell’installatore. Infine, clicchiamo sul pulsante “Installa pacchetto” e digitiamo la password del nostro utente principale. Bene, una versione nuova fiammante di aMule è ora presente nel sistema: non ci rimane che connetterci a dei server fidati seguendo le istruzioni del tutorial “Server sicuri per aMule”.

Server sicuri per aMule

Colleghiamoci ai soli server fidati, senza correre il rischio di imbatterci in quelli spia!

Via i vecchi server

Eseguiamo aMule da Applicazioni/ Internet. Se lo abbiamo già usato dobbiamo cancellare la lista dei server: Clicchiamo prima su “Disconnetti” e poi con il tasto destro del mouse su un server presente nell’elenco e selezioniamo “Rimuovi tutti i server”.

Nuovi indirizzi

Nella nuova finestra clicchiamo su “Sì” e indichiamo gli indirizzi da cui prelevare l’elenco dei server affidabili. Nella finestra principale selezioniamo “Preferenze” in alto e, nella schermata “Preferenze”, entriamo nella sezione “Server”. Qui clicchiamo su “Lista”.

Lista aggiornata

Inseriamo i tre indirizzi, premiamo “OK” e selezioniamo “Aggiorna lista server all’avvio”. Disatti viamo “Aggiorna lista server quando ci si connette ad un server” e “Aggiorna lista server quando un client si connette”. Premiamo “OK” e riavviamo aMule.

Facciamo piazza pulita degli intrusi

Ora che abbiamo ridotto al minimo i server a cui connetterci scegliendo esclusivamente i più affidabili, è il momento di eliminare i client (cioè i singoli utenti che si collegano alla rete) ed i server di dubbia provenienza: oltre ai server-spia, si tratta di difenderci da tutti quei server che inondano il network di file fasulli, allo scopo di rendere difficoltoso lo scaricamento del materiale desiderato, e dagli utenti che, di nascosto, raccolgono informazioni sulle nostre condivisioni mediante dei log. Come si vede, ci stiamo proteggendo da un insieme omogeneo di ‘intrusi’ sfruttando due metodologie parallele: l’apertura ad un numero ridotto di sistemi fidati e la chiusura, caso per caso, dei contatti che possano risultare compromessi. Scopriamo come applicare questa seconda tecnica in aMule leggendo il tutorial “Proteggiamoci con i filtri”.

I livelli di filtraggio

I valori da utilizzare per ottenere filtri efficienti
Abbiamo visto come valori non corretti per il livello di filtraggio possano influenzare negativamente il numero di connessioni possibili. Ma quale significato hanno questi valori? Ad ogni indirizzo presente nel file dei filtri viene assegnato un numero: il valore indicato nell’opzione “Livello filtraggio” indica il numero più alto che desideriamo filtrare. Ad esempio, 95 indica i “fake server” e 111 gli spyware (due diverse tipologie di server fasulli). Inserendo come livello di filtraggio 110, quindi, filtreremo i fake server ma non gli spyware. Un elenco completo dei valori numerici assegnati agli indirizzi IP lo troviamo leggendo il file ipfilter.dat. Ogni riga di questo file è composta da: range degli indirizzi IP, valore numerico per il filtraggio, codice di filtraggio e, infine, descrizione dell’indirizzo.

Invisibili ai provider “spioni”

Dopo aver edificato una solida barriera contro l’esterno, che si tratti di utenti o dei server a cui accediamo, vediamo come difenderci da… un nemico interno: il nostro provider. Negata o meno dai diretti interessati, ridimensionata o ammessa con limpidezza, la pratica di filtrare il traffico P2P da parte dei provider è ormai confermata da un sempre più nutrito numero di utenti; gli esiti di tale filtraggio (per lo più effettuato tramite dispositivi hardware specificatamente sviluppati per svolgere operazioni di traffic shaping) sono diversi, ma nella maggior parte dei casi quello che avviene è una riduzione della banda per le operazioni di file sharing, più raramente si assiste al blocco totale del traffico P2P, almeno allo stato attuale. Detto questo, è chiaro che se notate qualche comportamento anomalo mentre utilizzate un qualsiasi software di file sharing, potrebbe significare che qualcuno vi sta “spiando”. Per evitare questo inconveniente, nel tutorial “Offuschiamo le connessioni P2P”, quindi, ci occuperemo proprio di come agire per impedire che il nostro premuroso fornitore di servizi Internet identifichi il traffico peer-to-peer sulla nostra connessione: per fare ciò “offuscheremo”, cioè nasconderemo letteralmente, il protocollo che utilizziamo nei collegamenti alla rete eDonkey.

Proteggiamoci con i filtri

Scopriamo come impedire la connessione ad utenti o server insicuri

Filtri di sicurezza

Nella finestra principale di aMule scegliamo “Preferenze” in alto, sezione “Sicurezza”. Assicuriamoci che siano selezionati “Filtra i client” e “Filtra i server”. Attivando “Aggiorna ipfilter all’avvio” la lista dei filtri sarà scaricata ad ogni avvio di aMule.

Indirizzi da filtrare

Dobbiamo indicare l’URL da cui aMule recupererà l’elenco degli indirizzi da filtrare. Clicchiamo sullo spazio vuoto a destra della scritta URL, scriviamo “ http://emulepawcio. sourceforge.net/ipfilter.dat” e premiamo “Aggiorna ora” a fianco.

Livello di filtraggio

Attendiamo la fine del download del file per i filtri. Se non riusciamo a connetterci ad un numero sufficiente di client o ai nostri server preferiti, dobbiamo abbassare il “Livello filtraggio”: ad esempio, da 127 a 110. Premiamo OK per terminare.

Nascondiamo le connessioni P2P!

Con il “Protocol Obfuscation” il provider non si accorge che utilizziamo una rete P2P

Nuova protezione

La funzionalità per nascondere il protocollo usato nelle comunicazioni, e quindi per “ingannare” i filtri dei provider, è presente esclusivamente nell’attuale versione in sviluppo di aMule. Per attivarla selezioniamo “Preferenze/ Sicurezza”.

Connessioni nascoste

Verifichiamo che siano attive le opzioni “Supporta offuscamento” e “Utilizza offuscamento per le connessioni in uscita”. Così, aMule tenta un collegamento “oscurato” ai server e, in caso di fallimento, opta per una “normale” connessione in chiaro.

Scelta rischiosa

L’opzione “Accetta SOLO connessioni offuscate” è rischiosa: da una parte consente di attivare la connessione in quei casi in cui i provider bloccano completamente l’uso del protocollo eDonkey, dall’altra può far diminuire il numero di fonti disponibili.

L’evoluzione del P2P

Dalle reti centralizzate al file sharing decentrato
Leggendo i dai presenti nella tabella possiamo farci un’idea dell’evoluzione delle reti P2P. Si è passati da reti centralizzate, in cui sia il bootstrap (la connessione iniziale alla rete) che le ricerche passavano per un unico server, a network peer-topeer, nelle quali tutte le operazioni avvengono solo “da nodo a nodo” (cioè da utente singolo a utente singolo). Nel mezzo troviamo la rete BitTorrent ed il relativo protocollo, in cui i file si prelevano usufruendo di appositi server traccia (tracker) e le ricerche si effettuano dall’esterno della rete stessa, solitamente via web.

Kademlia: liberaci dai servereDonkey non è l’unica rete di file sharing utilizzabile con il client aMule, per fortuna ne esistono altre. Scopriamo cosa ha da offrirci questo network alternativo.Abbiamo visto come sia possibile, grazie a qualche accortezza aggiuntiva, utilizzare la rete eDonkey anche in una situazione critica come quella attuale. Ma aMule non è vincolato solo a questo network P2P: è disponibile una rete alternativa, perfettamente funzionante e di semplice utilizzo, chiamata Kademlia. Kad (questo il nome del protocollo Kademlia implementato in aMule) offre ai propri utenti un sistema peer-to-peer completamente decentralizzato, al quale abbiamo accennato in precedenza, nel quale l’intera impalcatura si regge su delle “tabelle di hash distribuite” (DHT, Distribuited Hash Table); ogni hash individua un singolo file nella rete e l’insieme degli hash viaggia e si propaga tra i client. Ciò rende Kademlia un network decisamente robusto ed efficiente: non c’è il rischio che l’eliminazione improvvisa di qualche server faccia collassare la rete, dato che in Kademlia il concetto di server non esiste affatto!<h5Entra Kad, esce eDonkey!Disattiviamo la connessione automatica alla “vecchia” rete La rete Kademlia non ha più segreti per noi e vorremmo sbarazzarci definitivamente del network eDonkey? Ecco come fare. Lanciamo come di consueto aMule, clicchiamo sul pulsante “Preferenze” ed entriamo nella sezione “Connessione” della finestra di configurazione. Togliamo la spunta dalla voce “ed2k”, nel riquadro al centro della finestra. clicchiamo su OK. Al prossimo avvio di aMule ci collegheremo esclusivamente alla rete Kademlia.<h5Dentro KademliaDato che, per l’appunto, Kademlia non utilizza dei server per la connessione iniziale, è necessario che aMule conosca almeno un indirizzo IP all’interno del network stesso, così da poter effettuare il cosiddetto bootstrap che ci servirà per entrare nella rete e condividere dati a nostro piacere. Il bootstrap può essere effettuato in tre modi distinti: attraverso un IP conosciuto direttamente (quello di un nostro amico, ad esempio), consultando un elenco di indirizzi presente nella configurazione di aMule e, infine, utilizzando l’IP di un client da cui si sta effettuando un download. La modalità più semplice e pratica è senz’altro la seconda: utilizzeremo proprio questa nel tutorial “Gli indirizzi per entrare in Kademlia”.<h5Per il bootstrap basta un fileAbbiamo detto che un metodo alternativo per entrare nella rete Kademlia consiste nell’impiegare l’indirizzo IP di un client da cui stiamo scaricando; questo può risultare utile nel caso non riuscissimo a connetterci a Kad mediante il file nodes. dat. Vediamo come procedere. Entriamo nella rete eDonkey attraverso un server sicuro e mettiamo in coda per il download un file qualunque (l’unico requisito è che questo abbia un numero alto di fonti, quindi l’immagine ISO� di una distribuzione nota andrà benissimo). Attendiamo che vengano individuate delle fonti, poi clicchiamo sul pulsante “Reti” nella finestra di aMule e selezioniamo la scheda “Kad”. Clicchiamo sul pulsante “Bootstrap da client noti”. Aspettiamo di vedere aumentato il numero di Nodi Kad, quindi nella sezione “Trasferimenti” dell’interfaccia di aMule annulliamo il download dalla rete eDonkey che è stato appena avviato. Fatto ciò, chiudiamo il collegamento con la rete eDonkey: entriamo nella sezione Reti di aMule, clicchiamo sulla linguetta “ed2k” e premiamo il pulsante “Disconnetti”. Seguendo uno dei metodi indicati siamo riusciti ad entrare in Kademlia? Bene, leggiamo il tutorial “Cercare e scaricare con Kademlia” per utilizzare il network.

<h5Gli indirizzi per entrare in KademliaColleghiamoci al network scaricando da Internet un elenco di nodi� per il bootstrap<h5Elenco nodi

Apriamo il browser e colleghiamoci a “www.nodes-dat.com”. Nella nuova pagina clicchiamo su “Download live nodes.dat”. Il file con l’elenco degli indirizzi per il bootstrap (nodes.dat) verrà posizionato nella directory in cui salviamo i download web (ad esempio, Download). <h5Salviamolo in aMule<h5

Chiudiamo il programma e copiamo il file nodes.dat nella sua cartella eseguendo dalla console il comando “cp Download/nodes.dat .aMule/”. Al posto di Download inseriamo il percorso della directory in cui noi salviamo gli scaricamenti dal web. <h5Eseguire il bootstrap<h5

Entrare nella rete Kademlia non è immediato, mentre ricerche e scaricamenti, invece, risulteranno semplici come quelli effettuati in eDonkey. Nella finestra di aMule clicchiamo sul pulsante “Ricerca” e scegliamo come Tipo di ricerca “Kad”. <h5Cosa cercareApriamo aMule, andiamo nella sezione “Reti/Kad” e clicchiamo su “Bootstrap da client noti”. Se dopo qualche minuto non siamo connessi, premiamo sul pulsante evidenziato per scaricare il nodes.dat di default. Nella finestra che appare clicchiamo su “Sì”.<h5Cercare e scaricare con KademliaUna volta dentro la rete, ricercare file ed effettuare download è semplicissimo<h5Tipo di ricerca <h5

Digitiamo il termine da ricercare nella riga bianca vicina alla scritta “Nome:” e premiamo “Inizia”. Ecco una differenza con la rete eDonkey: la velocità! Le ricerche in Kademlia, a causa della natura decentrata della rete, vengono eseguite con maggiore lentezza. <h5Inizio download

Scegliamo il file da scaricare basandoci sul numero di fonti disponibili: clicchiamo sulla dicitura “Fonti” finché non compare una freccia verso il basso. Individuiamo il file da prelevare e clicchiamoci sopra due volte. Verremo messi in coda per il download.

Kademlia: liberaci dai server

eDonkey non è l’unica rete di file sharing utilizzabile con il client aMule, per fortuna ne esistono altre. Scopriamo cosa ha da offrirci questo network alternativo.

Abbiamo visto come sia possibile, grazie a qualche accortezza aggiuntiva, utilizzare la rete eDonkey anche in una situazione critica come quella attuale. Ma aMule non è vincolato solo a questo network P2P: è disponibile una rete alternativa, perfettamente funzionante e di semplice utilizzo, chiamata Kademlia. Kad (questo il nome del protocollo Kademlia implementato in aMule) offre ai propri utenti un sistema peer-to-peer completamente decentralizzato, al quale abbiamo accennato in precedenza, nel quale l’intera impalcatura si regge su delle “tabelle di hash distribuite” (DHT, Distribuited Hash Table); ogni hash individua un singolo file nella rete e l’insieme degli hash viaggia e si propaga tra i client. Ciò rende Kademlia un network decisamente robusto ed efficiente: non c’è il rischio che l’eliminazione improvvisa di qualche server faccia collassare la rete, dato che in Kademlia il concetto di server non esiste affatto!

Entra Kad, esce eDonkey!

Disattiviamo la connessione automatica alla “vecchia” rete
La rete Kademlia non ha più segreti per noi e vorremmo sbarazzarci definitivamente del network eDonkey? Ecco come fare. Lanciamo come di consueto aMule, clicchiamo sul pulsante “Preferenze” ed entriamo nella sezione “Connessione” della finestra di configurazione. Togliamo la spunta dalla voce “ed2k”, nel riquadro al centro della finestra. clicchiamo su OK. Al prossimo avvio di aMule ci collegheremo esclusivamente alla rete Kademlia.

Dentro Kademlia

Dato che, per l’appunto, Kademlia non utilizza dei server per la connessione iniziale, è necessario che aMule conosca almeno un indirizzo IP all’interno del network stesso, così da poter effettuare il cosiddetto bootstrap che ci servir�? per entrare nella rete e condividere dati a nostro piacere. Il bootstrap può essere effettuato in tre modi distinti: attraverso un IP conosciuto direttamente (quello di un nostro amico, ad esempio), consultando un elenco di indirizzi presente nella configurazione di aMule e, infine, utilizzando l’IP di un client da cui si sta effettuando un download. La modalit�? più semplice e pratica è senz’altro la seconda: utilizzeremo proprio questa nel tutorial “Gli indirizzi per entrare in Kademlia”.

Per il bootstrap basta un file

Abbiamo detto che un metodo alternativo per entrare nella rete Kademlia consiste nell’impiegare l’indirizzo IP di un client da cui stiamo scaricando; questo può risultare utile nel caso non riuscissimo a connetterci a Kad mediante il file nodes. dat. Vediamo come procedere. Entriamo nella rete eDonkey attraverso un server sicuro e mettiamo in coda per il download un file qualunque (l’unico requisito è che questo abbia un numero alto di fonti, quindi l’immagine ISO  di una distribuzione nota andr�? benissimo). Attendiamo che vengano individuate delle fonti, poi clicchiamo sul pulsante “Reti” nella finestra di aMule e selezioniamo la scheda “Kad”. Clicchiamo sul pulsante “Bootstrap da client noti”. Aspettiamo di vedere aumentato il numero di Nodi Kad, quindi nella sezione “Trasferimenti” dell’interfaccia di aMule annulliamo il download dalla rete eDonkey che è stato appena avviato. Fatto ciò, chiudiamo il collegamento con la rete eDonkey: entriamo nella sezione Reti di aMule, clicchiamo sulla linguetta “ed2k” e premiamo il pulsante “Disconnetti”. Seguendo uno dei metodi indicati siamo riusciti ad entrare in Kademlia? Bene, leggiamo il tutorial “Cercare e scaricare con Kademlia” per utilizzare il network.

Scaricando un file da eDonkey aumenta il numero di nodi KAD

Gli indirizzi per entrare in Kademlia

Colleghiamoci al network scaricando da Internet un elenco di nodi  per il bootstrap

Elenco nodi

Apriamo il browser e colleghiamoci a “www.nodes-dat.com”. Nella nuova pagina clicchiamo su “Download live nodes.dat”. Il file con l’elenco degli indirizzi per il bootstrap (nodes.dat) verr�? posizionato nella directory in cui salviamo i download web (ad esempio, Download).

Salviamolo in aMule

Chiudiamo il programma e copiamo il file nodes.dat nella sua cartella eseguendo dalla console il comando “cp Download/nodes.dat .aMule/”. Al posto di Download inseriamo il percorso della directory in cui noi salviamo gli scaricamenti dal web.

Eseguire il bootstrap

Apriamo aMule, andiamo nella sezione “Reti/Kad” e clicchiamo su “Bootstrap da client noti”. Se dopo qualche minuto non siamo connessi, premiamo sul pulsante evidenziato per scaricare il nodes.dat di default. Nella finestra che appare clicchiamo su “Sì”.

Cercare e scaricare con Kademlia

Una volta dentro la rete, ricercare file ed effettuare download è semplicissimo

Tipo di ricerca

Entrare nella rete Kademlia non è immediato, mentre ricerche e scaricamenti, invece, risulteranno semplici come quelli effettuati in eDonkey. Nella finestra di aMule clicchiamo sul pulsante “Ricerca” e scegliamo come Tipo di ricerca “Kad”.

Cosa cercare

Digitiamo il termine da ricercare nella riga bianca vicina alla scritta “Nome:” e premiamo “Inizia”. Ecco una differenza con la rete eDonkey: la velocit�?! Le ricerche in Kademlia, a causa della natura decentrata della rete, vengono eseguite con maggiore lentezza.

Inizio download

Scegliamo il file da scaricare basandoci sul numero di fonti disponibili: clicchiamo sulla dicitura “Fonti” finché non compare una freccia verso il basso. Individuiamo il file da prelevare e clicchiamoci sopra due volte. Verremo messi in coda per il download.

Entrare in Kad con un IP conosciuto

La “terza via” per collegarci a Kademlia
Ecco come funziona l’ultimo metodo disponibile per entrare in Kademlia. Andiamo nella sezione “Reti” dell’interfaccia di aMule e selezioniamo la linguetta “Kad”. A destra nella finestra troviamo il riquadro chiamato “Nuovo nodo”: negli spazi bianchi vicino alla scritta “IP:” inseriamo l’indirizzo IP e la relativa porta di connessione di un nostro conoscente connesso a Kademlia (possiamo farceli comunicare via ICQ, Jabber o qualche altro sistema di instant messaging…). Quindi clicchiamo sul pulsante “Connetti” poco più in basso.

aMule in pole position

Trucchi, segreti e configurazioni “particolari” per effettuare download veloci come la luce dalla rete Kademlia. Mai più lunghe code per scaricare i nostri file preferiti.

Per installare AdunanzA basta aggiungere una riga in /etc/apt/sources.list

 

Adesso che sappiamo usare Kademlia, miglioriamone le prestazioni. In questa ultima parte dedicata ad aMule configureremo a puntino il nostro router ADSL, quindi sfrutteremo alcune delle opzioni nascoste fra le pagine di configurazione del programma per spingere al massimo i nostri scaricamenti. Per una condivisione davvero senza limiti!

Problemi d’identit�?

Ad ogni utente di aMule viene assegnato un diverso numero, il cosiddetto ID. Il valore del nostro ID può essere altoo basso: nel primo caso abbiamo ottenuto un HighID, nel secondo un LowID; un LowID pone limiti evidenti alla velocit�? di download, mentre un HighID ci consente di andare “a briglie sciolte”, permettendoci di sfruttare al meglio l’ADSL. Come ottenere un ID alto? Basta aprire determinate porte sul nostro router (o sul firewall del PC, se ne utilizziamo uno), come indicato nel tutorial “La configurazione del router”.

Trovare l’indirizzo IP nella lan

Un comando da console ci fornisce i dati corretti
Non conosciamo o non ricordiamo l’indirizzo IP della nostra macchina nella rete locale? Ecco il comando “universale” per ottenerlo: apriamo una console ed eseguiamo “ifconfig | grep -1 eth0” (cambiamo eth0 con il dispositivo corrispondente all’interfaccia di rete che usiamo, ottenibile eseguendo ifconfig senza argomenti). Troveremo l’IP nella seconda riga dell’output, preceduto da “inet addr:”.

La configurazione del router

Ci colleghiamo tramite router ADSL? Spalanchiamo le porte per far correre il nostro mulo!

Accesso al router

Per eseguire il test abbiamo usato un router prodotto dalla U.S.Robotics, modello SureConnect. Avviamo il browser e apriamo la pagina di configurazione, ad esempio “192.168.1.1”. Inseriamo il nome utente e la password di accesso. Nel dubbio, troviamo questi dati nel manuale del dispositivo.

Setup sicurezza

Entriamo nella sezione “Security/Virtual Servers” e indichiamo al router le porte da aprire all’esterno per permettere l’accesso alle reti P2P. Clicchiamo sul pulsante “Add” e nella nuova pagina selezioniamo “Custom Server”, e di fianco scriviamo “amule” (il nome del servizio da “aprire”).

Porte aperte

Accanto a “Server IP Address” inseriamo l’IP del PC della LAN che esegue aMule. Inseriamo la prima porta: 4662 come External Port Start e End, e scegliamo come Protocol “TCP”. Nella seconda riga e nella terza inseriamo 4665, UDP e 4672, UDP. Infine, premiamo “Apply” per salvare le modifiche.

Il provider rifiuta le porte

Come cambiare le porte utilizzate da aMule Tra le tecniche adottate dai provider per limitare l’utilizzo delle reti P2P c’è anche il blocco, o il semplice rallentamento, del traffico su tutte quelle porte che normalmente vengono impiegate dai software di file sharing. Ecco come modificare quelle utilizzate da aMule. Clicchiamo sull’icona “Preferenze” ed entriamo nella sezione “Connessione”. Qui possiamo modificare la “Porta TCP standard” (4662, per default) e la “Porta UDP avanzata” (4672). La terza porta, quindi, verr�? calcolata aggiungendo 3 al numero della porta TCP scelta da noi: se questa la cambiamo in 4690, dunque, la porta UDP per gli extended server requests diventer�? 4693. Ricordiamo poi di indicare questi valori nella configurazione del router!

aMule con Fastweb

Abbiamo sempre un LowID? Nessuna paura, faremo spiccare il volo al mulo! Quello che ci serve è una versione modificata del client, chiamata AdunanzA, che si adatta alle caratteristiche di Fastweb. Installiamo dunque il client modificato. Apriamo da root con un editor) /etc/apt/sources.list ed aggiungiamo alla fine del file la riga “deb http://adurepo.altervista .org/ ubuntu feisty adunanza”. Avviamo una console ed eseguiamo “sudo apt-get update” e, poi, il comando “sudo apt-get install amule-adunanza”. Il programma verr�? quindi correttamente installato ed il suo funzionamento sar�? del tutto simile a quello dell’aMule “liscio”. Se vogliamo entrare nel network Kademlia assicuriamoci di utilizzare un file nodes. dat adatto alla rete Fastweb: scarichiamo il file http://shiningsun.altervista .org/nodes.dat, poi seguiamo i passi 2 e 3 del tutorial “Gli indirizzi per entrare in Kademlia”.

L’overhead della banda

Come accorgersi se la rete è sovraccarica
Siamo sicuri che la configurazione di aMule da noi adottata sia adatta per la nostra connessione ADSL? Scopriamolo visualizzando, nell’interfaccia del programma, l’overhead (sovraccarico) della banda disponibile: una buona configurazione, infatti, comporta un overhead limitato, cioè una quantit�? contenuta di banda “sprecata” nelle operazioni con la rete. Nella finestra delle Preferenze entriamo nella sezione “Connessione” e mettiamo la spunta su “Mostra overhead banda”. Fatto ciò, nella riga in basso della finestra di aMule i valori di upload (scritta “Up”) e di download (“Down”) presenteranno un numero tra parentesi, che è per l’appunto il valore di overhead. Questo dovrebbe attestarsi, in condizioni ottimali, tra 0,1 e 0,3.

Quando aMule passa per l’ADSL italiana

Qual è la configurazione ideale per sfruttare al meglio le connessioni nostrane? Eccola!

Banda in download

Clicchiamo su “Preferenze” e andiamo su “Connessione”. Nella sezione “Limiti banda” inseriamo sotto Download un valore in kB/s (0 indica tutta la banda). Una ADSL da 4Mbit/s consente 512kB/s (4096 / 8): lasciamo 50kB/s per web e mail ed inseriamo il valore 462.

Banda in Upload

È buona norma assegnare ad aMule l’80% della banda in upload, valori più alti rallentano i download. Prendiamo una ADSL da 256kbit/s in upload, traduciamo la velocit�? in kB/s (256 / 8 = 32) e calcoliamo l’80% dei kB/s (25,6): 25 è il valore corretto per la fase di upload.

Numero di fonti

Indichiamo il numero massimo di fonti per i file da scaricare. Il valore di default di “Fonti massime per file” è 300: aumentiamolo di 30 in 30 evitando di sovraccaricare la rete (vedi box “L’overhead della banda”), quindi premiamo “OK” per terminare la configurazione.

L’alternativa BitTorrent

La rete eDonkey ci mette in difficolt�? e non riusciamo più a scaricare come prima?
Impariamo a sfruttare al massimo questa efficiente rete P2P grazie all’eccellente Azureus!
Il network BitTorrent, con il suo “carattere” parzialmente decentrato, ha risentito degli attacchi sferrati alla condivisione peer-to-peer in modo minore rispetto a eDonkey: certo, sono stati chiusi numerosi siti che pubblicavano e consentivano di ricercare file .torrent , ma ciò ha comportato pochi danni al network; questo si spiega, oltre che per ragioni squisitamente tecniche che fanno sì che il numero di siti che pubblicano file .torrent sia davvero enorme, anche per ragioni di controllo del materiale: un sito web che pubblichi file .torrent, infatti, ha un controllo totale su quanto pubblicato; ciò lo rende meno facilmente attaccabile rispetto ad un server eDonkey che, nel proprio funzionamento, si limita a mettere in comunicazione i client ed a rendere visibili i file in condivisione, qualsiasi sia la natura di questi ultimi. Come si può capire, si tratta di una differenza molto importante nella lotta per la difesa della libert�? di condivisione. Vediamo in questa seconda sezione della Cover Story come ottenere le massime prestazioni da Azureus, il programma per GNU/Linux più completo per la condivisione nel network BitTorrent. L’ultima versione di questo software, Azureus Vuze, in aggiunta alle funzionalit�? di un “normale” client BitTorrent presenti nella precedente release 2.5, consente di accedere ad un’interessante piattaforma multimediale; direttamente dalla finestra del programma, quindi, potremo scaricare e visualizzare video in alta definizione e file musicali ad alto bitrate, il tutto con la velocit�? a cui ci ha abituati BitTorrent! Installiamo dunque il nuovo Azureus seguendo il tutorial “Installare Azureus Vuze”. Per avviare il programma, quindi, ci baster�? aprire la finestra Esegui Applicazione (tasti Alt+F2), scrivere “/opt/azureus/azureus” e premere Invio.

Avvio rapido di  AZUREUS VUZE

Creiamo un collegamento per eseguire il client
Con un editor creiamo da root il file /usr/share/applications/Azureus.desktop inserendo al suo interno:

[Desktop Entry]
Name=Azureus Vuze
Comment=Client BitTorrent
Exec=/opt/azureus/azureus
Icon=/opt/azureus/Azureus.png
Type=Application
Categories=Application;Network;

Salviamo il file e chiudiamo l’editor. Nel menu Applicazioni/Internet del desktop comparir�? un’icona per eseguire direttamente Azureus Vuze.

Installare Azureus Vuze

Eliminiamo la vecchia versione e installiamo la nuova release di questo client BitTorrent

C’è bisogno di Java

Download del clientApriamo una console ed eseguiamo “sudo apt-get install sun-java6- jre”. Prima però, verifichiamo che nel file /etc/apt/sources.list la riga “deb http://it.archive.ubuntu.com/ubuntu/ gutsy universe multiverse” sia attiva, cioè senza il simbolo “#” (cancelletto) iniziale.

Apertura archivio Andiamo con il web browser sul sito di Azureus e clicchiamo su “DOWNLOAD”. In console entriamo nella directory con gli scaricamenti del browser: ad esempio, se questa si trova nella nostra home e si chiama Download scriviamo quanto segue: “cd Download”.

Maghi di BitTorrent grazie al wizardEseguiamo “sudo tar xvfj Azureus_3_0_linux.tar.bz2 -C /opt” per scompattare l’archivio di Azureus in /opt. Modifichiamo i permessi della directory con “sudo chown -R ale:ale /opt/azureus”, inserendo al posto di ale il nome del nostro utente.

Configurare le opzioni fondamentali per il funzionamento ottimale di Azureus

Azureus parla italiano

La nostra AdslPremiamo “Advanced” in alto per visualizzare un maggior numero di menu nella parte superiore della finestra. Andiamo su “Strumenti” e selezioniamo “Assistente di configurazione”. Clicchiamo su “Avanti” per confermare l’uso dell’italiano.

La porta giustaA questo punto comparir�? una nuova schermata; in “Abi lit�? dell’utente” scegliamo “Avanzata” e clicchiamo “Avanti”. Non resta che indicare la velocit�? di upload dell’ ADSL. In genere, il valore è “adsl/cavo xxx/256 kbps”. Premiamo “Avanti”.

Azureus, setup di base Il wizard propone un numero di porta scelto casualmente (nell’esempio 26637): se questo risulta occupato modifichiamolo, altrimenti clicchiamo sul pulsante “Avanti”. La configurazione iniziale è terminata, premiamo “Fine” e poi “Chiudi”.

È probabile che sia un problema di NatSolitamente si d�? poca importanza ai wizard presenti nei programmi. Nel caso di Azureus, invece, una buona configurazione non può prescindere da una corretta taratura iniziale; non ci resta che seguire il tutorial “Maghi di BitTorrent grazie al wizard”. Nell’ultimo passaggio del tutorial verr�? stabilito su quale porta TCP star�? in ascolto il programma; il numero della porta, per concludere la configurazione iniziale di Azureus, dovr�? essere comunicato al nostro router: non dovremo far altro che effettuare nuovamente i passaggi descritti nel tutorial “La configurazione del router”, indicando come External Port Start ed End il numero di porta (26637, nell’esempio) inserito nel tutorial di questa pagina e, come Protocol, “TCP/UDP”.

Invisibili anche con AzureusPuò capitare che, nel caso di impiego continuato del network BitTorrent, il nostro router ADSL cominci a dare dei problemi. Ciò dipende da una quantit�? eccessiva di entrate nella tabella NAT, che il router non riesce a gestire correttamente. Per risolvere il problema, clicchiamo sul pulsante “Advanced” nella finestra principale di Azureus e selezioniamo dal menu “Strumenti” la voce “Opzioni”. Entriamo nella sezione “Server” cliccandoci sopra due volte con il mouse, poi raggiungiamo le “Impostazioni di rete avanzate”. Nella schermata che compare individuiamo l’opzione “Lega alla porta locale” e, come valore di questa, digitiamo il numero di porta stabilito nel passaggio tre del tutorial “Maghi di BitTorrent grazie al wizard”. Su questa porta verr�? incanalato tutto il traffico in uscita, impedendo di conseguenza che le entrate nella tabella NAT crescano a dismisura.

Il provider blocca o limita il traffico BitTorrent? Ecco come “passare inosservati”

Connessione cifrata

Livello di protezioneEntriamo nella sezione “Advanced” e spostiamoci sulla scheda “Configurazione” (menu Strumenti/ Opzioni). Clicchiamo due volte sulla sezione “Server” ed entriamo nella sottosezione “Cifratura trasferimento”. Qui abiliteremo l’offuscamento.

Client non cifratiSelezioniamo “Richiedi il trasferimento codificato” e indichiamo il “Livello minimo di codifica”: RC4 fornisce un offuscamento totale dei dati, mentre Plain cifra i soli header nel traffico. Scegliamo RC4 per ottenere maggiore protezione dai controlli.

Protezione e ottimizzazioneVogliamo coniugare sicurezza e compatibilit�? con i client BitTorrent che non cifrano i dati? Allora attiviamo l’opzione “Autorizza connessioni in uscita”. Maggiori informazioni le troviamo su www.azureuswiki.com/ index. php/Avoid_traffic_shaping.

In questa sezione della Cover Story ci occuperemo ancora di “sicurezza e tuning” con due guide illustrate: la prima ci consentir�? di proteggerci dai controlli di traffic shaping da parte dei provider, mentre con la seconda impareremo qualche dritta per ottimizzare l’utilizzo di BitTorrent. Come si può vedere, i “problemi” da affrontare in Azureus sono del tutto simili a quelli riscontrati in aMule; a cambiare, sono soltanto gli strumenti via via da adottare.

Qualche problema con il player

Azureus 3.0 è ancora in beta release; tra i vari bug ed incongruenze, nella versione GNU/Linux corrente, il player interno del programma non funziona correttamente. Premendo il tasto Play nella sezione “Dashboard” dell’interfaccia, infatti, non accade nulla. Per correggere questo malfunzionamento, in attesa di nuove versioni del programma, possiamo utilizzare il seguente workaround: entriamo nella “Dashboard” e clicchiamo con il tasto destro del mouse sul nome del file che vogliamo visualizzare; nel menu che appare selezioniamo la voce “Mostra file”. Comparir�? una finestra del nostro file manager, con aperta la directory dove vengono salvati i file scaricati da Azureus: a questo punto non rimane, quindi, che entrare nella finestra appena comparsa e cliccare due volte sull’icona del filmato da visualizzare, così da far partire il nostro player video preferito.

Trucchi per condividere al meglio

Negli ingranaggi di Azureus per adattare la configurazione alla connessione ed al nostro PC

File grandi

Se il Pc è vecchioAndiamo su “Configurazione/ Trasferimento”. Aumentiamo il valore di “Numero massimo di connessioni per torrent” a 80 e selezioniamo “Dai priorit�? principalmente ai file completati” per rendere più rapido il download di file di grandi dimensioni.

Gestione codeIl controllo degli hash  è pesante per i PC più datati. Clicchiamo due volte sulla sezione “File” nella scheda “Configurazione” ed entriamo in “Opzioni Performance”. Qui selezioniamo “Controllo dell’hash amichevole”. Il PC ringrazier�?!

Le meraviglie di Vuze!Andiamo in “Configurazione/ Code” e portiamo a 2 il valore di “Download massimi simultanei”. Assicuriamoci che anche “Massimo numero di torrent attivi” abbia lo stesso valore. Grazie a questi trucchi i download saranno più veloci.

Azureus include un sistema per condividere contenuti audio/video. Ecco come funziona

Canali tematici

Per favore ordine Azureus permette di accedere ad una piattaforma online ricca di file BitTorrent. All’avvio del programma, in basso, sono visibili le miniature dei contenuti disponibili. Cerchiamo ciò che ci interessa cliccando su un canale tematico, in alto: ad esempio, “Animation”.

Stato dei downloadAffiniamo le ricerche secondo un criterio di ordinamento. Ad esempio, premiamo “Most Downloaded” nella riga che inizia con “Sort By:” per visualizzare i video più scaricati. Passiamo con il mouse sopra la miniatura del file e clicchiamo “Download”.

Per controllare lo stato di avanzamento degli scaricamenti, clicchiamo sul pulsante “Dashboard” in alto. La parte sinistra della finestra elencher�?, in alto, i file in download ed in basso i contenuti completi e pronti per essere visualizzati.

Visualizzare le anteprime dei video

Il filmato che stiamo scaricando forse non è quello che cerchiamo? Verifichiamolo prima

Parti prioritarie

Aprire il videoIn modalit�? Advancedapriamo la scheda “Configurazione” ed entriamo in “Trasferimento”. Selezioniamo “Dai priorit�? alla prima ed ultima parte dei file”. Questa configurazione consente di scaricare prima le parti che consentono di visualizzare un’anteprima dei file.

Il player VLCIniziamo a scaricare un filmato fino ad ottenerne una percentuale sufficiente per l’anteprima. Da Advanced, scheda “I miei torrent”, clicchiamo con il tasto destro del mouse sul nome del video e selezioniamo “Apri file”. Verr�? avviato il player video di default.

L’anteprima non appare? Proviamo con VLC. Clicchiamo con il tasto destro sul video in download e scegliamo “Mostra file”. Nella finestra del file manager premiamo con il tasto destro del mouse sul filmato e scegliamo “Apri con «VLC media player»“.

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