Chi desidera costruire una carriera solida nel mondo Linux si trova presto davanti a una scelta importante: seguire il percorso Red Hat o quello LPI (Linux Professional Institute)?
linux-magazine.it-Certificazioni Red Hat o LPI? Differenze, vantaggi e quale scegliere per la tua carriera LinuxEntrambe le certificazioni sono riconosciute a livello internazionale e offrono un vantaggio competitivo nel settore IT, ma si basano su filosofie e obiettivi differenti. Capire le differenze tra questi due percorsi formativi aiuta a scegliere consapevolmente la strada più adatta al proprio profilo professionale e alle prospettive di carriera.
Le certificazioni Red Hat sono legate direttamente a un prodotto specifico: Red Hat Enterprise Linux (RHEL), una delle distribuzioni più usate in ambito aziendale, soprattutto nei settori enterprise, cloud e server. Red Hat è oggi una parte del gruppo IBM e rappresenta una delle realtà più influenti nel mondo open source professionale. Le sue certificazioni, come RHCSA, RHCE e RHCA, attestano competenze pratiche nell’uso, nella gestione e nell’automazione di sistemi basati su RHEL e sulle tecnologie Red Hat, come Ansible e OpenShift.
Le certificazioni LPI, invece, sono indipendenti da qualunque distribuzione. Create dal Linux Professional Institute, un’organizzazione senza scopo di lucro, hanno l’obiettivo di validare competenze generali su Linux e sull’ecosistema open source. I livelli Linux Essentials, LPIC-1, LPIC-2 e LPIC-3 coprono progressivamente tutte le aree fondamentali dell’amministrazione di sistema, della rete e della sicurezza, applicabili a qualsiasi distribuzione: Ubuntu, Debian, Fedora, SUSE o Red Hat stessa. In questo senso, la formazione LPI è più “universale”, perché non vincola il professionista a un ambiente specifico, ma ne certifica la versatilità.
La differenza principale tra i due percorsi è nel taglio pratico e nel contesto d’uso. Gli esami Red Hat sono completamente pratici: durante la prova, il candidato lavora realmente su un sistema Linux e deve dimostrare di saper configurare, risolvere problemi e gestire servizi in tempo reale. Questo rende le certificazioni Red Hat estremamente credibili nel mondo del lavoro, soprattutto in ambito aziendale, dove RHEL è lo standard.
Gli esami LPI, invece, si basano su domande teoriche e a risposta multipla o aperta, ma abbracciano un panorama più ampio di distribuzioni e tecnologie. Sono più adatti a chi desidera una preparazione trasversale, utile per lavorare in ambienti misti o in ruoli di consulenza, dove non si utilizza un solo tipo di Linux. L’approccio LPI è quindi più flessibile, mentre Red Hat è più specialistico e orientato a contesti produttivi di livello enterprise.
Un’altra differenza importante riguarda la modalità di formazione e certificazione. Red Hat richiede esami pratici sostenuti in centri ufficiali o tramite sessioni individuali monitorate, mentre gli esami LPI possono essere svolti anche presso centri Pearson VUE o online, con una gestione più accessibile e autonoma. Inoltre, le certificazioni Red Hat hanno una validità temporale (di solito tre anni), mentre quelle LPI restano valide più a lungo e possono essere aggiornate senza dover ripetere l’intero percorso.
Stabilire quale percorso sia “migliore” dipende molto dalle ambizioni e dal contesto in cui si intende lavorare.
Chi mira a entrare in grandi aziende, nel settore dei server aziendali, cloud computing o DevOps, troverà nelle certificazioni Red Hat una scelta strategica. Questi titoli sono molto apprezzati da datori di lavoro che utilizzano Red Hat Enterprise Linux, OpenShift e Ansible, e possono aprire la strada a ruoli ben remunerati come System Administrator, DevOps Engineer o Cloud Architect.
D’altra parte, le certificazioni LPI offrono un percorso più versatile e neutrale, perfetto per chi lavora in ambienti open source misti, nelle piccole e medie imprese, nella consulenza IT o nella formazione. La loro ampia copertura teorica permette di adattarsi facilmente a diversi sistemi Linux e di comprendere l’ecosistema open source nella sua interezza, non solo una distribuzione specifica.
In termini di difficoltà, gli esami Red Hat sono generalmente più impegnativi perché richiedono una dimostrazione pratica delle competenze, ma proprio per questo sono considerati più prestigiosi nel settore enterprise. Gli esami LPI, pur essendo più accessibili, richiedono comunque una preparazione solida e offrono un’ottima base per chi desidera progredire nel mondo Linux senza vincoli di distribuzione.
Si può dire che le certificazioni Red Hat sono ideali per chi vuole specializzarsi nel mondo aziendale, mentre le LPI sono perfette per chi vuole una preparazione trasversale e indipendente. La scelta migliore, in realtà, può anche essere un percorso combinato: ottenere prima la LPIC-1 per consolidare le basi generali e poi proseguire con una RHCSA o RHCE per specializzarsi. In questo modo si uniscono ampiezza di conoscenze e competenza pratica, il binomio più richiesto oggi nel mondo del lavoro IT.
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